Mentre negli USA Trump ha affossato il Green Deal : “trill, baby, trill”, l’ENI continua imperterrito a smantellare quel che rimane dell’industria chimica italiana. Come se nulla fosse cambiato col ritorno di Trump al potere negli USA. Infatti ENI-Versalis ha intenzione di chiudere l’impianto di cracking del sito petrolchimico di Brindisi entro il mese di aprile, con la motivazione di eliminare le emissioni di CO2 causate dai consumi energetici dell’impianto. I posti di lavoro persi dovrebbero essere sostituiti da lavori definiti “eco-compatibili”. A tale scopo è stato annunciato l'investimento di 700 milioni di euro per avviare la produzione di accumulatori energetici litio-ferro-fosfato (LFP)
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